La redazione

Alfonso Lucifredi
Giornalista e SMM

Francesco Martinelli
Giornalista

Davide Michielin
Giornalista

Jacopo Pasotti
Giornalista
Manifesto
1. Chi siamo e cosa facciamo
RADAR è un gruppo indipendente di giornalisti/e e fotografi/e che indaga e racconta come sta cambiando l’ambiente del nostro pianeta. È anche una testata giornalistica, su cui pubblichiamo i nostri lavori e stringiamo collaborazioni con altre persone che condividono i nostri valori e la nostra linea editoriale.
Indaghiamo e raccontiamo i problemi ambientali perché l’ambiente è il substrato delle nostre vite, in tutti i loro aspetti: è la base dei nostri sistemi di produzione, un determinante fondamentale della nostra salute, la garanzia di benessere per gli esseri umani. In particolare, il cambiamento climatico ha impatti su tutta la società: deve essere raccontato perché è la storia del nostro tempo e determinerà il nostro futuro.
Le fotografie sono una parte fondamentale dei nostri articoli. Hanno un valore di documentazione e testimonianza, la cui validità è garantita dall’integrità professionale ed etica del fotografo o della fotografa che le scatta.
RADAR ha la sua base in Italia e ha l’obiettivo di alimentare l’ecosistema dell’informazione in Italia. Ma il cambiamento climatico e le questioni ambientali non si limitano ai confini nazionali, e neanche il nostro giornalismo.
2. Inchieste, soluzioni, scienza
3. I nostri valori
Indipendenza
RADAR è indipendente e lo sarà sempre. Il nostro lavoro giornalistico è apartitico e condotto senza l’influenza di soggetti esterni: per noi è un requisito fondamentale per poter garantire a chi ci legge un’informazione trasparente e basata sui dati.
Democrazia
Crediamo che non ci sia democrazia senza la partecipazione delle persone alla vita politica della comunità, e senza giornalismo indipendente. Noi vediamo il nostro fare giornalismo come costruzione della comunità: il nostro contributo è l’informazione, con l’obiettivo che una comunità informata partecipi attivamente a sua volta. Per questo ci definiamo antifascisti e antifasciste.
Inclusività, pluralità, rispetto
Siamo contro le discriminazioni di etnia, genere, religione, classe e di ogni altro tipo. Come giornalisti/e, le parole che usiamo influenzano chi ci legge e siamo consapevoli del contesto storico e culturale dietro termini apparentemente innocui. Per questo usiamo le parole in modo attento, preciso e rispettoso. Non ci illudiamo, però, di fare sempre la scelta giusta: in questo caso, cerchiamo di migliorarci e di imparare dai nostri errori.
RADAR parla a tutti e tutte, perché pensiamo che un dibattito polarizzato non sia costruttivo e non porti al cambiamento. La pluralità di voci e di prospettive, specialmente delle persone e dei gruppi tradizionalmente esclusi dai media e dal racconto dei problemi ambientali, per noi è un vantaggio e una risorsa.
Quando lavoriamo sul campo in paesi e contesti diversi dal nostro, abbiamo il massimo rispetto dei nostri collaboratori e contatti locali. Il racconto occidentale di paesi lontani e ambienti naturali è tradizionalmente permeato di esotismo e di uno sguardo colonialista, che noi rifiutiamo. Crediamo che creare dei veri rapporti umani, basati sulla parità, con giornalisti/e e fotografi/e di altri paesi sia un modo per fare bene il nostro lavoro e raccontare la realtà, globale o locale che sia.