Cos’è e come funziona il mercato volontario dei crediti di carbonio
Meccanismi e limiti del mercato volontario dei crediti di carbonio, un sistema che fa cassa sulle emissioni di CO2.
Inquinamento, sostenibilità, trasformazioni
Meccanismi e limiti del mercato volontario dei crediti di carbonio, un sistema che fa cassa sulle emissioni di CO2.
Vicino alla riserva della Diaccia Botrona sorgerà la più grande foresta di bambù d’Europa, piantata da una holding milanese per generare crediti di carbonio. Un progetto che fa emergere i rischi e le contraddizioni del mercato delle compensazioni di CO2.
Rifiuti difficili da riciclare vengono spediti dall'Italia e l'Europa all'estero, a volte con etichettature fraudolente. Un traffico (lecito e illecito) che esternalizza i nostri costi ambientali e sociali, in un nuovo colonialismo dei rifiuti.
Una nuova generazione di scienziati e scienziate ha abbracciato l'attivismo per il clima e nuove visioni politiche. Con l'idea che limitarsi a dare l'allarme sui dati della crisi climatica non abbia funzionato.
Il 70% dell’acqua potabile in Colombia arriva dal Paramo, un ecosistema montano delle Ande che ha un enorme potere di immagazzinare CO2. Ma che oggi è a rischio per l’aumento della temperatura globale.
In Italia, il settore dei combustibili fossili è il primo per danni sociali: i dati della EEA calcolano l’impatto sulla salute delle persone e sull’ambiente.
Ieri è iniziata la COP28 a Dubai: breve guida per profani ai negoziati sul cambiamento climatico, per capire di cosa si discuterà quest'anno.
Le comunità artiche stanno crescendo e hanno bisogno di energia. Le possibilità di nuovi impianti per produrre energia a basse emissioni attirano l’interesse del mondo della ricerca, ma anche di aziende che vogliono investire nei paesi artici.
La plastica in agricoltura è una fonte di microplastiche e viene riciclata poco, ma il suo uso è in crescita. Alcuni materiali (antichi e nuovi), però, offrono delle alternative.
Le testimonianze degli ex operai Miteni e dei cittadini che cercano di arginare un problema troppo profondo, tra la lentezza delle istituzioni che faticano a stare al passo delle aziende produttrici di PFAS.
Ad oggi, in Veneto non ci sono piani pubblici di screening e di informazione adeguati alla gravità della contaminazione da PFAS.
Intervista esclusiva all’avvocato che per primo lanciò l’allarme sulla contaminazione da PFAS, facendo emergere la responsabilità delle aziende.