9 libri da leggere, quest’estate

Non sai ancora che libro portare sotto l'ombrellone o nello zaino? I consigli di lettura della redazione di RADAR (più il consiglio di un'esperta di libri per ragazzi).

16 minuti | 10 Agosto 2021

Che abbiate deciso di passare agosto a rilassarvi sotto l’ombrellone, in cammino su un sentiero o con un viaggio sostenibile in barca a vela, noi della redazione di RADAR abbiamo stilato una – immancabile – lista di consigli di lettura scegliendo alcuni dei libri che più ci hanno appassionato quest’anno.

Ce n’è per chi vuole inoltrarsi tra foreste lontane o saperne di più sui confini che hanno fatto l’Italia, per riflettere sulla natura (nelle sue forme più strane!) e sull’intelligenza di altri animali. Oppure, per chi si fa catturare da storie di innovazione o vuole iniziare a spiegare ai più piccoli come si protegge l’ambiente.

Buona lettura!

Geni nell’ombra. Storie di grandi menti alle quali è stata soffiata l’idea

di Milly Barba e Debora Serra (Codice, 2021)

“A volte non tutto va come deve andare. Una circostanza, una scelta infelice, un’opportunità persa, oppure un evento globale inaspettato, possono deviare un percorso e mutare i destini. Nel libro pubblicato da Codice Edizioni, Milly Barba e Debora Serra raccontano le storie di chi è arrivato tardi, pur avendo anticipato i tempi. Sono le vicende di donne e uomini di scienza, il cui talento si è scontrato con l’imprevedibilità della vita. Nel febbraio 1945 la ricercatrice tedesca Erika Cremer stava aspettando da più di due mesi che “Die Naturwissenschaften” pubblicasse il suo articolo che descriveva per la prima volta i principi alla base della gascromatografia. Una bomba distrusse il reparto stampa della rivista; l’articolo non uscì. Anni dopo, altri ricercatori pubblicarono “per primi”. Lungo le pagine, scorrono i racconti entusiasmanti e dettagliati della vita, spesso faticosa e ingrata, di figure pionieristiche per la ricerca scientifica. “Geni nell’ombra” ha la capacità di farci riconciliare con la casualità degli eventi e strappa un sorriso sornione davanti alle alterne fortune dei protagonisti”.

Gianluca Liva

La cena di Pitagora. Storia del vegetarianismo dall’antica Grecia a Internet

di Erica Joy Mannucci (Carocci, 2008)

“Ripercorrere la storia sociale e culturale del vegetarianesimo in occidente è tracciare una linea che dalle sottoculture nate sul web nel XXI secolo arriva fino a Pitagora, passando attraverso le rivoluzioni dell’Età dei Lumi e i poeti romantici. In questo saggio, la storica Erica Joy Mannucci parla di vegetarianesimo etico, basato sull’idea di continuità e affinità tra uomo e animale mostrandoci come non si tratti solo di una scelta alimentare ma anche di una pratica di resistenza che assume significati nuovi e mutevoli a seconda del contesto storico. Le ragioni alla base di una dieta senza carne sono cambiate nel corso dei secoli, così come la percezione che la società ha avuto dei vegetariani: per filosofi i greci la rinuncia al sacrificio animale era segno di virtù, per gli illuministi e per i rivoluzionari segno di giustizia e uguaglianza”.

Marta Frigerio

In Madagascar, fra le rane e altri animali

di Franco Andreone (Fiorina Edizioni, 2019)

“La figura del naturalista di campo si è profondamente evoluta in questi ultimi secoli. Dai coraggiosi e spericolati avventurieri del XIX secolo, in grado di spingersi in territori del tutto inesplorati con il solo ausilio di machete, taccuino di viaggio e – talvolta – fucile, si è passati a scienziati tout-court, spesso ottimi fotografi e videomaker, supportati dalle più recenti tecnologie per le loro osservazioni e il rilevamento dati. Franco Andreone però, uno dei più bravi e completi erpetologi della nostra generazione, ha voluto tracciare un ponte con il passato dando nuova vita ai vecchi “carnet de voyage” finemente illustrati a mano, con le osservazioni naturalistiche raccolte durante l’ultima spedizione nel suo amato Madagascar, trasformate in pregevoli acquerelli da lui stesso realizzati. L’incontro con l’arte è stato folgorante e il risultato sorprendentemente buono, ed è in grado di proiettare il lettore nel cuore della fitta foresta malgascia, a contatto con anfibi e rettili spesso rarissimi. L’insolito formato “a leporello”, con tutte le pagine connesse tra loro, dona un ulteriore tocco artistico a un lavoro carico di bellezza e amore per la natura”.

Alfonso Lucifredi

Lo strano odore della vita. Riflessioni sullo sterco e i suoi abitanti

di Mattia Tonelli (Fondazione Girolomoni, 2018)

“Una riflessione sullo sterco, sulla vita, sul concetto di habitat e sulla bellezza della natura, sulla necessità di guardare il mondo a scale differenti. Mattia Tonelli racconta il mondo degli stercorari, scarabei coprofagi che vivono sugli scarti di altri animali, un piccolo universo apparentemente lontanissimo dal nostro, ma col quale abbiamo in realtà molto da condividere. Il lavoro di Mattia Tonelli è un’opera ampia, in cui le informazioni scientifiche si intrecciano con riflessioni umane e umanistiche, storie e accostamenti di ogni genere, che giocano continuamente con la morbosa curiosità di fondo che solo temi come “la cacca” sono in grado di generare. Un argomento che a un primo sguardo può sembrare disgustoso, ma che in realtà ci costringe a riflettere sul tema delle risorse. La fondamentale importanza della presenza di questi animaletti scintillanti in grado di “smaltire” quello che per noi è scarto ci spiega la complessità della catena trofica e degli organismi che ne occupano i vari livelli. Un’opera di divulgazione purissima, ricca di nozioni ma anche di descrizioni affascinanti e pittoresche, da naturalista d’altri tempi. Nelle pieghe del libro non si possono non ritrovare le atmosfere di Mario Zunino, importante entomologo e biogeografo italiano con cui Tonelli ha a lungo collaborato. Il valore più importante e apprezzabile di Tonelli in questo lavoro è quello di attingere alla sua profonda conoscenza dell’argomento e trovare collegamenti ricercati e insoliti, che rendono la lettura allo stesso tempo informativa, interessante e divertente”.

Francesco Martinelli

Confini. Storia e segreti delle nostre frontiere

di Mauro Suttora (Neri Pozza, 2021)

“No, l’Italia non è la patria meglio definita d’Europa descritta da Mazzini nel 1860, riferendosi agli ostacoli naturali che la delimitano. E nemmeno lo è mai stata. Il giornalista Mauro Suttora ci guida in un viaggio, sia nel tempo sia nello spazio, alla scoperta di alcuni degli angoli meno noti del Belpaese. Il confine che oggi corre da Ventimiglia a Trieste è infatti ricco di deviazioni dallo spartiacque alpino, cristallizzate in alcuni casi dai grandi eventi storici, in altri da beghe ataviche tra pastori o signorotti locali. E così può capitare che uno dei tratti più longevi sia quello di Chiasso, dove nessuna barriera naturale o culturale separa la Lombardia dal Canton Ticino, mentre il Brennero, ostacolo naturale per antonomasia, non abbia mai rappresentato una frontiera fino al ‘900: il confine tra l’area linguistica germanica e quella neolatina giace storicamente ben più a sud, cioè a Salorno. Molte delle linee sono state tracciate sulle mappe con il sangue. Per altre, per fortuna, non è stato necessario. L’augurio è che nell’Europa del futuro non ci saranno più confini ma, al massimo, frontiere: più che una sottigliezza linguistica, un vero e proprio cambio di mentalità”.

Davide Michielin

Andare in montagna è tornare a casa

di John Muir (Piano B, 2020)

“Non è detto che lo sia per tutti, ma per molti di noi essere in un ambiente naturale è come sentirsi a casa, si tratti di un mare, una montagna, o la riva di un fiume. In dieci scritti, il padre dei parchi naturali statunitensi ci accompagna per boschi, sulle nevi, e in una escursione su un ghiacciaio nelle montagne rocciose che a leggerlo oggi, visto l’equipaggiamento del tempo (verso la fine del 1800) fa rabbrividire. Vero pioniere del concetto di wilderness, Muir descrive le sue osservazioni sulla natura, dallo scoiattolo alle vicissitudini di un bosco sorpreso da una tempesta estiva nelle grandi vallate dello Yosemite Valley, con una tale attenzione ai dettagli da trasportarci in quel luogo, in quel momento, facendoci sentire a casa”.

Jacopo Pasotti

Blockchain Chicken Farm. And Other Stories of Tech in China’s Countryside

di Xiaowei Wang (Farrar Straus & Giroux, 2020 – non ancora tradotto)

“Tecnologie di sorveglianza per monitorare continuamente la salute dei maiali negli allevamenti. Una blockchain per garantire la tracciabilità del pollame alla nuova classe media che fa la spesa online, in un paese in cui si susseguono scandali di contraffazione alimentare. Villaggi rurali in cui ex contadini ora si guadagnano da vivere producendo beni venduti in tutto il mondo con il drop-shipping. Xiaowei Wang viaggia per la Cina tra uffici minimalisti in perfetto stile Silicon Valley e risaie gestite in comunità, raccontando i modi in cui si usano internet e le tecnologie digitali nelle zone più rurali del paese. Su questa rivoluzione produttiva aleggiano da un lato le politiche aggressive del governo cinese per contrastare l’urbanizzazione sfrenata, dall’altro l’operato – in gran parte non regolamentato – delle grandi aziende tech. Un racconto a tratti autobiografico e sempre avvincente, che fa luce sui lati nascosti (o solo lontani) delle filiere di prodotti che compriamo anche noi”.

Anna Violato

L’anima di un polpo. Un viaggio sorprendente nelle meraviglie della coscienza

di Sy Montgomery (Ricca, 2018)

“Se l’intelligenza di cani, uccelli e primati è stata solo recentemente accettata nel mondo scientifico, l’esplorazione della coscienza e del mondo emotivo dei polpi è ancora in una fase iniziale. In questo libro, la naturalista Sy Montgomery trascorre più di un anno nell’osservazione e nell’interazione, quasi quotidiana, con alcuni polpi giganti del Pacifico, dell’acquario del New England a Boston. Grazie al suo racconto preciso e ironico siamo guidati in un viaggio alla scoperta di un tipo di coscienza totalmente diverso da quello umano: una mente distribuita, una intelligenza decentrata che mette a dura prova la nostra immaginazione spingendola ai confini del pensiero. Un viaggio davvero emozionante che ci farà guardare ai polpi con una nuova consapevolezza”.

Elisabetta Zavoli

Plasticus Maritimus

di Ana Pêgo e Isabel Minhòs Martins, illustrazioni di Bernando P. Carvalho (Topipittori, 2020)

“Il mondo consuma 20.000 bottiglie di plastica al secondo, ne ricicla solo il 7% e ad Ana Pêgo è capitato di trovare sulla spiaggia 253 tappi in 20 minuti. Pêgo è biologa marina e beachcomber, cioè raccoglie i rifiuti sulle spiagge, li colleziona e si interessa alla loro origine e storia. Lo fa perché vuole contribuire a eliminare la plastica dagli oceani. Quando Pêgo ha iniziato a rimboccarsi le maniche per risolvere questo problema ha deciso di utilizzare il metodo usato dagli scienziati per studiare una nuova specie. Nel 2015 la biologa ha identificato la specie invasiva Plasticus maritimus e da allora si impegna a sensibilizzare le persone su questo problema. Il progetto di Pêgo è il protagonista del libro illustrato edito da Topipittori. I pastelli brillanti delle illustrazioni ci restituiscono la passione e l’entusiasmo della biologa e dialogano con un testo rigoroso, ricco di dati (con le loro fonti), accessibile e mai pedante. Nelle sue pagine troveremo le informazioni necessarie per capire perché la plastica sia una minaccia, una guida pratica per diventare beachcomber esperti e buone idee per rivoluzionare le nostre abitudini”.

Lara Vozella, esperta di libri illustrati e per ragazzi

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