Scorie di casa nostra
L'Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere un deposito per le scorie radioattive. Ma scegliere dove stoccarle è quasi più complicato che costruire il deposito.
Inquinamento, sostenibilità, trasformazioni
L'Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere un deposito per le scorie radioattive. Ma scegliere dove stoccarle è quasi più complicato che costruire il deposito.
A dieci anni dall’incidente nucleare, lo smantellamento della centrale Fukushima Dai-ichi e la bonifica della circostante zona di esclusione procedono – più o meno – come da progetto. Ma le conseguenze nel lungo termine per le popolazioni, umana e animale, così come per l’ambiente, rimangono un’incognita.
Per sfamare una popolazione mondiale sempre più numerosa e urbana, si prevede che entro il 2050 la produzione di cibo dovrà aumentare del 70%. Una domanda difficile da soddisfare, anche per la mancanza di suolo da destinare agli allevamenti.
In America Centrale, negli ultimi dieci anni sono morte più di 20 mila persone a causa di una malattia renale cronica. Il fotografo Ed Kashi ha seguito i lavoratori nei campi di canna da zucchero, particolarmente soggetti alla malattia, e i ricercatori che studiano come ridurre il rischio.
Nel sud del Madagascar, per far fronte alla riduzione delle riserve ittiche le comunità stanno sperimentando la coltivazione di alghe (da cui si estrae un gelificante usato in yogurt e cosmetici). Una strategia di adattamento al mondo che cambia, che dà nuove possibilità ai pescatori e favorisce l’occupazione femminile.
Nel mondo, gli adulti sovrappeso sono quasi 2 miliardi. L’epidemia dell’obesità si diffonde velocemente, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, dove stanno cambiando gli stili di vita, le tecnologie e il tasso di inurbamento, per abbracciare l’insostenibile modello occidentale.
Intervista a Mary Mattingly, artista visionaria che propone soluzioni per diminuire la nostra impronta ecologica (e salvarci).
Il riscaldamento globale altera gli equilibri dei ghiacciai delle Alpi. Anche la neve sta diminuendo, con conseguenze sugli ecosistemi.
Oggi l’inquinamento luminoso è così diffuso che il cielo stellato è invisibile in gran parte del nostro paese: avere notti più buie ci farebbe ridurre i rischi per la salute, oltre a farci rivedere le stelle. Ne abbiamo parlato con Fabio Falchi, autore dell’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso.
Le coste del Bangladesh stanno sprofondando nell'Oceano Indiano, ma Komola Begum ha imparato ad adattarsi, inventando una nuova professione.
Da Siena all’Himalaya, dal camoscio al leopardo delle nevi, una lunga intervista racconta la carriera di uno dei più celebri etologi italiani, e le sue riflessioni sul futuro della conservazione.
L'Indonesia ospita gran parte delle foreste di mangrovie mondiali, ma questi ecosistemi stanno sparendo a causa del crescente mercato dell'acquacoltura che porta i gamberetti sulle nostre tavole.